Piuttosto che immergerci nel mare di comandi di Git, bagniamoci un po' i piedi con i seguenti esempi elementari. Nonostante la loro semplicità, ognuno di loro è utile. In effetti, durante i miei mesi iniziali d’utilizzazione di Git, non mi sono mai avventurato al di là di del materiale in questo capitolo.
Siete sul punto di fare qualcosa di drastico? Prima di proseguire, catturate lo stato di tutti i file nella directory corrente:
$ git init $ git add . $ git commit -m "Il mio primo backup"
Qualora le cose dovessero andare per il peggio, potrete sempre ripristinare la versione salvate:
$ git reset --hard
Per salvare un nuovo state:
$ git commit -a -m "Un altro backup"
Le istruzioni che abbiamo appena visto tengono traccia solo dei file che erano presenti nel momento dell’esecuzione di git add. Ma se aggiungete nuovi file o sottocartelle, dovrete dirlo a Git:
$ git add readme.txt Documentation
Analogamente se volete che Git ignori alcuni file:
$ git rm kludge.h obsolete.c $ git rm -r incriminating/evidence/
Git rimuoverà questi file per voi, se non l’avete ancora fatto.
Un file può essere rinominato rimuovendo il vecchio nome e aggiungendo il nuovo nome. È anche possibile usare la scorciatoia git mv che segue la stessa sintassi del comando mv. Ad esempio:
$ git mv bug.c feature.c
A volte può capitare che vogliate solamente ritornare indietro e dimenticare le modifiche effettuate dopo un certo punto, perché sono tutte sbagliate. In quel caso:
$ git log
vi nostra una lista dei commit più recenti, accompagnati dal loro codice SHA1:
commit 766f9881690d240ba334153047649b8b8f11c664 Author: Bob <bob@example.com> Date: Tue Mar 14 01:59:26 2000 -0800 Sostituzione di prinf() con write() commit 82f5ea346a2e651544956a8653c0f58dc151275c Author: Alice <alice@example.com> Date: Thu Jan 1 00:00:00 1970 +0000 Commit iniziale
I primi caratteri del codice SHA1 sono sufficienti per specificare un commit; alternativamente copiate e incollate l’intero codice SHA1. Digitate:
$ git reset --hard 766f
per reinstaurare lo stato corrispondente al commit corrente e permanentemente cancellare i commit più recenti.
Altre volte potrebbe capitarvi di voler fare solo un breve salto in uno stato precedente. In questo caso eseguite:
$ git checkout 82f5
Questo vi riporta indietro nel tempo, preservando i commit più recenti. Bisogna però sapere che, come in ogni viaggio nel tempo in un film di fantascienza, se ora modificate e sottomettete un commit vi ritroverete in una realtà alternativa, perché avrete fatto delle azioni differenti rispetto alla realtà originaria.
Questa realtà parallela viene chiamata ramificazione o branch, et vi dirò di più in proposito in seguito. Per ora è abbastanza ricordare che
$ git checkout master
vi riporta al presente. Inoltre, per evitare che Git si lamenti, ricordatevi di fare un commit o un reset delle vostre modifiche prima di fare un checkout.
Per riprendere l’analogia con i videogiochi digitate:
git reset --hard
: carica un vecchio salvataggio e cancella tutte le partite salvate più recenti di quella appena caricata.git checkout
: carica una vecchia partita, ma se ci giocate, lo stato della partita sarà diverso da quello dei salvataggi successivi che avete fato inizialmente. Da ora in poi ogni volta che salvate una partita finirete in un branch separata che rappresenta la realtà parallela in cui siete entrati. Ci occuperemo di questo più tardi.
Potete scegliere di ripristinare file e sottocartelle particolari aggiungendoli alla fine del seguente comando:
$ git checkout 82f5 un.file un-altro.file
Fate però attenzione: questa forma di checkout può sovrascrivere dei file senza avvertimenti. Per evitare incidenti, fate un commit prima di eseguire un comando di checkout, specialmente se siete alle prime armi con Git. In generale, ogni volta che non siete sicuri delle conseguenze di comando, che sia di Git o no, eseguite prima git commit -a.
Non vi piace copiare e incollare codice hash? Allora utilizzate:
$ git checkout :/"Il mio primo b"
per saltare direttamente al commit che inizia con quel messaggio. Potete anche chiedere, ad esempio, il quintultimo stato salvato:
$ git checkout master~5
In una corte di giustizia, certi avvenimenti possono essere stralciati dal processo verbale. Analogamente, potete selezionare degli specifici commit da annullare.
$ git commit -a $ git revert 1b6d
annulla solo l’ultimo commit con il dato codice hash. Il revert viene registrato come un nuovo commit, fatto che potrete verificare eseguendo un git log.
Certi progetti richiedono un changelog. Createlo digitando:
$ git log > ChangeLog
Fate una copia di un progetto gestito da Git digitando:
$ git clone git://server/percorso/verso/files
Ad esempio, per ottenere tutti i file che ho usato per creare questo sito:
$ git clone git://git.or.cz/gitmagic.git
Avremo molto da dire a proposito del comando clone tra poco.
Se avete già scaricato una copia di un progetto usando git clone, potete aggiornarla all’ultima versione con:
$ git pull
Immaginate di aver scritto uno script che volete condividere con altri. Potreste semplicemente dire loro di scaricarlo dal vostro computer, ma le fanno mentre state migliorando lo script o sperimentando con delle modifiche, potrebbero finire nei guai. Naturalmente, questo tipo di situazioni sono la ragione per cui esistono i cicli di rilascio. Gli sviluppatori possono lavorare frequentemente ad un progetto, ma rilasciano il codice solo quando hanno l’impressione che sia presentabile.
Per fare questo con Git, nella cartella che contiene lo script eseguite:
$ git init $ git add . $ git commit -m "Prima versione"
In seguito dite agli utenti di eseguire:
$ git clone il.vostro.computer:/percorso/verso/lo/script
per scaricare il vostro script. Questo assume che tutti abbiamo accesso ssh al vostro computer. Se non fosse il caso, eseguite git daemon e dite ai vostri utenti di eseguire invece:
$ git clone git://il.vostro.computer/percorso/verso/lo/script
A partire da questo momento, ogni volta che il vostro script è pronto per essere rilasciato, eseguite:
$ git commit -a -m "Nuova versione"
e i vostri utenti potranno aggiornare la loro versione andando nella cartella che contiene lo script e digitando:
$ git pull
I vostri utenti non si ritroveranno mai più con una versione del vostro script che non volete che vedano.
Ritroverete le modifiche fatte dall’ultimo commit con:
$ git diff
Oppure quelle a partire da ieri con:
$ git diff "@{yesterday}"
O tra una versione specifica e due versioni fa:
$ git diff 1b6d "master~2"
In ogni caso il risultato è una patch che può essere applicata con git apply. Potete anche provare:
$ git whatchanged --since="2 weeks ago"
Spesso esamino invece la storia dei commits con qgit, per via della sua sfolgorante interfaccia, oppure tig, un’interfaccia in modalità testo che funziona bene anche con le connessioni più lente. Alternativamente, installate un server web, lanciate git instaweb e lanciate il vostro browser.
Siano A, B, C, D quattro commit successivi, dove B è identico a A, con l’eccezione che alcuni file sono stati rimossi. Vogliamo rimettere i file in D. Come possiamo fare?
Ci sono almeno tre soluzioni. Assumiamo che siamo in D:
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La differenza tra A e B sono i file rimossi. Possiamo creare una patch che rappresenti la differenza e applicarla:
$ git diff B A | git apply
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Visto che i files in questioni sono presenti in A, possiamo recuperarli:
$ git checkout A foo.c bar.h
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Possiamo anche pensare al passo da A a B come ad una modifica che vogliamo annullare:
$ git revert B
Quel è la scelta migliore? Quella che preferite! È facile ottenere quello che volete con Git, e spesso ci sono diversi modi di ottenerlo.