Git presenta qualche problema che ho nascosto sotto il tappeto. Alcuni possono essere facilmente risolti con script e hook, altri richiedono di riorganizzare e ridefinire il progetto, e per le poche rimanenti seccature non vi rimarrà che attendere. O meglio ancora, contribuire con il vostro aiuto!
Con il tempo, gli specialisti in crittografia continuano a scoprire debolezze di SHA1. È già possibile trovare collisioni hash (cioè sequenze di byte che risultano nello stesso codice hash), dati sufficienti mezzi. Fra qualche anno anche un normale PC potrebbe avere abbastanza potenza di calcolo per corrompere in maniera non rilevabile un deposito Git.
Auspicabilmente Git sarà migrato verso un migliore sistema di funzioni hash prima che ulteriore ricerca distruggerà lo standard SHA1.
Git per Microsoft Windows può essere piuttosto ingombrante:
- Cygwin è un ambiente di emulazione di Linux per Windows che contiene una versione di Git per Windows.
- Git per Windows è un alternativa che richiede meno risorse, anche se alcuni comandi necessitano ancora di essere migliorati.
Se il vostro progetto è molto grande e contiene molti file scorrelati che tendono a cambiare spesso, Git può essere in svantaggio rispetto ad altri sistemi perché file singoli non sono tenuti sotto controllo. Git tiene sotto controllo l’intero progetto, che normalmente è una strategia vantaggiosa.
Una soluzione è di suddividere il vostro progetto in pezzi, ognuno consistente di gruppi di file correlati. Usate git submodule se volete poi comunque mantenere tutto in un deposito unico.
Certi sistemi di controllo di versione vi obbligano a marcare esplicitamente un file prima di poterlo modificare. Mentre questo è particolarmente fastidioso perché implica comunicazioni addizionali con un server centrale, ha comunque due benefici:
- Il calcolo delle differenze è rapido, perché solo i file marcati devono essere esaminati.
- Ognuno può sapere chi sta lavorando su un file chiedendo al server centrale chi l’ha marcato per modifiche.
Con qualche script appropriato, potete ottenere la stessa cosa con Git. Questo richiede cooperazione dagli altri programmatori, i quali devono eseguire script particolari prima di modificare un file.
Perché Git registra modifiche in maniera globale al progetto, la ricostruzione della storia di un singolo file richiede più lavoro che in altri sistemi di controllo di versioni che si occupano di file individuali.
Questo sovrappiù è generalmente trascurabile e ne vale la
pena visto che permette altre operazioni di incredibile
efficienza. Per esempio, git
checkout
è più rapido che cp
-a
, e una differenza di versione globale al progetto
si comprime meglio che una collezione di differenze di file
individuali.
Creare un clone è più costoso che fare un checkout in altri sistemi di controllo di versione se il progetto ha una storia lunga.
Il costo iniziale è un buon investimento, visto che
operazioni future saranno più rapide e offline. Tuttavia, in
alcune situazioni può essere preferibile creare un clone
superficiale utilizzando l’opzione --depth
. Questo è più rapido, ma il clone
risultante ha funzionalità limitate.
Git è stato scritto per essere rapido rispetto alla dimensione dei cambiamenti. Normalmente si tende a fare piccole modifiche da una versione all’altra. La correzione di un bug in una linea qui, una nuova funzionalità là, commenti corretti, e così via. Ma se i vostri file cambiano radicalmente in revisioni successive, ad ogni commit la vostra storia crescerà necessariamente proporzionalmente alle dimensioni dell’intero progetto.
Non c'è niente che nessun sistema di controllo di versione possa fare per evitare questo, ma gli utilizzatori di Git ne soffriranno di più perché ogni clone contiene normalmente la storia completa.
Bisogna cercare la ragione per cui questi cambiamenti sono così grandi. Magari bisogna cambiare il formato dei file. Modifiche minori dovrebbero causare solo cambiamenti minori in solo pochi file.
Magari un database o un sistema d’archivio sono invece una soluzione più adatta invece di un sistema di controllo di versione. Per esempio, un sistema di controllo di versione potrebbe non essere adatto per gestire fotografie prese periodicamente da una webcam.
Se i file devono essere cambiare radicalmente e se devono essere gestite in versioni, una possibilità è di usare Git in maniera centralizzata. È possibile creare cloni superficiali che contengono solo una parte minore o addirittura inesistente della storia del progetto. Naturalmente in questo caso molti strumenti di Git non saranno più a disposizione, e correzioni dovranno essere fornite sotto forma di patch. Questo va probabilmente bene, visto che non sembrerebbe doverci essere nessun motivo per mantenere la storia di file ampiamente instabili.
Un altro esempio è un progetto che dipende da un firmware che consiste in un enorme file binario. La storia di questo firmware non interessa agli utilizzatori, e gli aggiornamenti non sono molto compressibili, il che significa che le revisioni del firmware inflazionano inutilmente il deposito.
In questo caso il codice sorgente dovrebbe essere salvato in un deposito Git, mentre i file binari dovrebbero essere tenuti separatamente. Per rendere la vita più facile, si potrebbe distribuire uno script che usa Git per clonare il codice sorgente, e rsync o un Git superficiale per il firmware.
Alcuni sistemi di controllo di versione centralizzati mantengono un numero intero che aumenta quando un nuovo commit è accettato. Git fa riferimento ai cambiamenti tramite il loro codice hash, un metodo migliore in molte circostanze.
Alcune persone vorrebbero però avere accesso a questo contatore. Fortunatamente è facile scrivere uno script che fa in maniera di aumentare un contatore nel deposito Git centrale ad ogni aggiornamento, magari grazie ad una tag associata con un hash dell’ultimo commit.
Ogni clone potrebbe mantenere un tale contatore, ma questo sarebbe probabilmente inutile, visto che solo il contatore del deposito centrale è interessante per gli utenti.
Sottocartelle vuote non possono essere gestite. Create dei file segnaposto per rimediare a questo problema.
Queste limitazioni non sono dovute a come Git è concepito, ma piuttosto a come è correntemente implementato. Con un po' di fortuna, se abbastanza utilizzatori lo richiedono, questa funzionalità potrebbe essere implementata.
In informatico tipico conta a partire da 0, invece che da 1. Sfortunatamente, rispetto ai commit, Git non aderisce a questa convenzione. Molti comandi non funzionano prima del primo commit. Inoltre alcuni casi limite devono essere gestiti in maniera specifica: ad esempio, usare rebase su una branch con commit iniziale diverso.
Git beneficerebbe della definizione del commit numero zero: non appena un deposito è costruito, HEAD verrebbe assegnato ad una stringa consistente in 20 bytes zero. Questo commit speciale rappresenterebbe un tree vuoto, senza genitori, che sarebbe presente in tutti i depositi Git.
In questo modo ad esempio l’esecuzione di git log informerebbe l’utente che non sono ancora stati fatti commit, invece di terminare con un fatal error. Una cosa simile varrebbe per altri comandi.
Ogni commit iniziale sarebbe implicitamente discendente da questo commit zero.
Ci sarebbero tuttavia casi problematici. Se diverse branch con commit iniziali diversi fossero fusi assieme con un merge, l’uso del comando rebase richiederebbe un sostanziale intervento manuale.